Discussione:Trissino (Italia)

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Trissino/Dreseno etimologia

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Sarebbe utile riportare nella voce anche le attestazioni storiche più antiche del toponimo che mancano. E' possibile che il nome Trissino sia invece da mettere in relazione a quello di Trezzano sul Naviglio (Tresàn) e ad altri (Trezzo sull'Adda, Canal Tresso e Canal Trezzone) con valore semantico d'area celtica ma anche italica e latina: ...Il nome della «sponda, riva, costa marina», esclusivo dell’area celtica e con significative differenze semantiche: antico irlandese tracht, trāg «spiaggia, costa», trāigim, irlandese traigh «riflusso della marea, spiaggia», gallese trai, treio «alta marea», gallese traeth «spiaggia, costa», bretone traez, treaz «sabbia» [Lewis e Pedersen 1961, 31; Buck 1.215, 1.27], bretone tre «bassa marea» [Le Dû com. pers.]. I termini sono affini al latino trahere, tractus, ma non sono prestiti latini. (Citazione dal glottologo Mario Alinei) ... Alla stessa famiglia dovrebbe appartenere la formante -trano di Caltrano. L'ubicazione dei paesi nominati è proprio sulla sponda di corsi d'acqua Trissino sull'Agno (che più avanti si chiama Guà e Frassine), Trezzano sul Naviglio e (Trezzo sull'Adda, Canal Tresso e Canal Trezzone), Caltrano sull'Astico (dal VI secolo d.C. perchè prima l'Astico svoltava a sud subito dopo Piovene Rocchette; probabilmente prima del VI secolo d.C. vi era un rivolo torrentizio che raccoglieva l'acqua del pendio e della valle, orientato ...?.). A questa famiglia forse appartiene anche il diffuso toponimo fratte. Poi va considerata la variante in lingua veneta locale Dreseno che ci porta a altri toponimi: Drezzo a Como e Drizzona a Cremona. Cfr. con Tres nel Trentino e Tressin, Tresses, Tresson, Dresano (Dresàn) e altri toponimi de area gallica e franca. Alberto Pento--79.38.249.59 (msg) 07:01, 17 giu 2014 (CEST)[rispondi]

Osservazioni su quanto scritto nella voce

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1) L'alfabeto detto venetico viene dato come derivante da quello etrusco e questo proveniente dall'area orientale, egeo-anatolica come lo sono tutti gli altri alfabeti italici per esempio quelli osco, umbro e latino; alfabeti che come quello greco sono tutti di derivazione da quello di area fenicia. 1a) non si confonda la lingua con l'alfabeto. 2) Este non mi pare sia di origine greca, la Cultura di Este è affine a quella di Hallstatt. Anche il toponimo Este e l'idronimo Adige (sia nella sua versione-forma latina) non paiono di derivazione greca. 3) Espressioni come "celti facinorosi" e altre del genere ... non paiono molto enciclopediche. 4) Difficile poi sostenere che "Drixinum era sicuramente la capitale dei Venetkens". 5) La lingua venetica, quella delle iscrizioni, nelle sue varie articolazioni geografiche pare indicare una varietà etnica presente in area veneta e la lingua della stragran parte delle iscrizioni non viene associata/interpretata come variante della lingua greca da nessun studioso. 6) Cosa vuol dire: Galli Cenomani popolazione intermedia tra i veneti e i celti? 7) La bonifica, il disboscamento, la dissodazione, la runcatura, ecc. del territorio padano-veneto a fini agricoli non è iniziata con l'epoca romana ma qualche migliaio di anni prima e un esempio sono le terramare. 8) La colonizzazione romana dell'area padano-veneta non comporta necessariamente la sostituzione etnica degli indigeni con coloni dell'area latina ma più semplicemente l'aggiunta e l'integrazione di colonie di migranti latini (ma anche osco-umbri) in un'area già ampiamente abitata dalle genti padano-alpine e venete come i Liguri, gli Euganei, i Reti, i Galli o Gallo-Celti(?), gli Etruschi; i coloni agricoli dell'epoca imperiale hanno anche provenienze europee dall'area iberica-gallica e germana (si pensi ai contadini germani dell'area renana deportati da Teodosio I nel IV secolo d.C. lungo il Po), forse in taluni casi anche balcanica. 9)La lapide con l'etnico Dripsiniates è stata trovata in area bresciana e null'altro esiste per ipotizzare in quel di Trissino (area vicentina distante quasi cento chilometri dal bresciano) che il toponimo Trissino si possa ricondurre a tale etnico euganeo; non esistono fonti primarie e i dotti Fraccaro e Maffei che per primi hanno sostenuto questa ipotesi lo hanno fatto interpretando arbitrariamente e il nome etnico di Dripsiniates e il toponimo di Trissino, la loro è la classica paraetimologia dei dotti priva di ogni fondamento; di queste paraetimologie "dotte" ne esistono a miliaia quasi una o più per ogni toponimo. Le lapidi in questione (quella bresciana e quella pompeiana trovano il loro legame nell'appartenenza delle persone menzionate nelle lapidi alla gens o tribù Collina, ma nessuna area della X Regio era iscritta alla tribù Collina, nè Brescia (tribù Fabia), nè Verona (tribù Poblilia), nè Vicenza (tribù Menenia). 10)... . Mi riservo di continuare. Alberto Pento--79.38.249.59 (msg) 07:01, 17 giu 2014 (CEST)[rispondi]


Salve,

sì, ci sarebbe da specificare quanto l'Autore si chiede nel paragrafo "Trissino piccola Pompei". Il suffisso "-nates" di cui si domanda il significato in realtà è "-ates" ed è un qualificativo-locativo, cioè: determina un soggetto o una località legato/a a delle caratteristiche. In breve significa "luogo di...", più o meno come il dialettale "-era" (Melonera, Limonera, Buschera, ecc ecc) ed è un suffisso tipicamente celtico. Anzi, è uno dei cosiddetti suffissi esclusivi cioè che non si trovano e non si sono mai adoperati al di fuori dell'area celtica. Nel caso di località, abbiamo visto che significa "luogo di" e, fateci caso, non esistono località con suffisso -ate al di fuori della Gallia Cisalpina e in particolare tale suffisso ricorre con particolare abbondanza in Insubria. Basta guardare la mappa.

Va tenuto presente che non è detto che una località il cui toponimo termina in -ate sia di origine o fondazione celtica, il suffisso era molto popolare ed è stato utilizzato spesso anche in epoche successive.

Se invece lo riferiamo a dei soggetti fisici (persone) determina una particolare qualità che li caratterizza. Per esempio: i Gesati, i celebri mercenari Celti di Oltralpe (si pensa venissero dalla Valle del Rodano e dalla Svizzera) in realtà non si chiamavano così perchè erano originari da molte Nazioni galliche, ma li chiamavano tutti così perchè erano armati di caratteristiche lance, che in celtico si chiamavano gaes. Quindi Gaesates si traduce in "quelli delle lance". Ancora, un esempio è Teutates, il Dio della tribù, che in gallico si dice appunto teuta, pertanto Teutates si traduce "quello della tribù".

Tornando a Trissino: la tesi menzionata di Fraccaro-Maffei secondo cui il nome originario di Trissino era Dripsia, o Driksia (o Drigsia o Drixia, secondo come lo si voglia traslitterare) è suggestiva, e gli attribuirebbe un toponimo incontstabilmente celtico e simile alla Brixia dei Galli Cenomani e che dopo la conquista romana è stato latinizzato in Trissi(a)num (o Drissi(a)num, ma è lo stesso) perché è noto che i Romani non sopportavano la pronuncia delle lingue celtiche e latinizzavano tutti i nomi di persone e località. Il suffisso -num ha in latino la stessa funzione e valenza del celtico -ate. E' beninteso un'ipotesi, suggestiva sì ma tutta da provare. Tuttavia non è da respingere a priori, a mio modestissimo parere, poiché se non provata è comunque plausibile e come tutte le tesi, merita di essere valutata.

Ciò farebbe propendere per un'etimologia celtica, e non veneta, della località, poichè in effetti i Veneti avevano una lingua diversa. Polibio (e con lui molti altri) insegna che "I Veneti sono affini ai Celti per aspetto e usanze, non però per lingua" e li colloca a est dell'Adige. E' possibile che Drixiniates e Euganeii fossero Celti o Veneti celtizzati? O forse Veneti ma con toponimi di origine celtica? Vallo a sapere. Certo è che si è in un'area dove Celti e Veneti erano vivacemente intrecciati, e l'eccezionale ritrovamento di Trissino (su cui è incredibile che nessuno, né l'opinione pubblica né i pubblici poteri, abbiano ancora voluto interessarsi) non fa che confermare la vitalità e la prosperità di questa parte di Veneto, che anche a quei tempi aveva una società sofisticata e operosa.

A proposito, credo che il tema meriti una piccola digressione. Le popolazioni celtiche facinorose così temute dai Galli Cenomani (che erano Celti anch'essi, e non una via di mezzo tra Celti e Veneti) erano gli Insubri, la più potente e ricca di tutte le Nazioni celtiche cisalpine. E anche una delle più bellicose, nemici giurati dei Romani di cui non tolleravano nemmeno la vista. I Cenomani erano alleati dei Romani e molto spesso erano perciò in guerra con gli Insubri, dai quali li divideva il confine dell'Oglio e la grande Palude Gerunda. Il regno d'Insubria era uno dei più irriducibili avversari dell'espansione romana in Gallia Cisalpina: vennero sconfitti nella battaglia di Clastidium del 222 aC, dove cadde anche il loro re Virdomar, ma seppero infliggere dure batoste alle legioni di Roma, soprattutto nella 2a Guerra Punica che li vide entusiasti alleati di Annibale (la battaglia del lago Trasimeno la vinsero praticamente loro, e il memorabile disastro patito dai Romani nella Silva Litana).

--Claudiocare (msg) 17:35, 20 feb 2015 (CET)[rispondi]

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